Orienteering: cos’è e perché piace così tanto a bambini e ragazzi di ogni età
Cos’è l’orienteering e quali sono le principali regole?
In questo articolo andremo alla scoperta dell’Orienteering e cercheremo di farti capire come mai appassiona così tanto bambini e ragazzi di ogni età.
L’Orienteering è uno sport nato in Norvegia a fine Ottocento, molto praticato in Nord Europa, ma ormai diffuso in tutto il mondo. Per praticarlo dobbiamo procurarci una bussola, una mappa del territorio ben dettagliata e soprattutto un grande spazio all’aria aperta.
Essendo uno sport ovviamente ci sono regole ben precise: sulla mappa sono indicati un certo numero di obiettivi, detti lanterne, che si devono cercare di raggiungere nel più breve tempo possibile.

Durante le gare, ogni volta che un partecipante raggiunge una delle lanterne, che spesso consistono in paletti contrassegnati dal numero che ne indiano l’ordine di percorrenza, dovrà mostrare il proprio cartellino al controllore che verrà marcato con punzonatrice (nelle gare amatoriali) o con un chip (nelle gare professionistiche).
La scelta del percorso più breve e semplice, la capacità di orientarsi nella natura e la velocità sono i requisiti principali per riuscire bene nell’orienteering, dove vince il concorrente che riesce a raggiungere per primo i vari obiettivi segnati nella mappa.
Vantaggi della pratica dell’orienteering
I vantaggi dell’orienteering sono molteplici e proprio per questa ragione è diventato uno sport sempre più praticato, sia a livello amatoriale sia al livello agonistico.
Il beneficio principale dell’orienteering è quello di poter praticare uno sport all’aria aperta, completamente a contatto con la natura e di imparare a conoscere la biodiversità e la sua importanza per il nostro pianeta, ma non solo.
L’orienteering ha un grande valoro formativo, soprattutto per i più giovani: fornisce gli strumenti per tutelare la bellezza naturale e sensibilizza alle tematiche ecologiste, il tutto praticando uno sport che fa bene al corpo e allo spirito.

Infatti grazie all’orienteering possiamo sviluppare le nostre abilità cognitive, ridurre ansia e stress e rafforza l’autostima.
Se praticato in gruppo è anche un ottimo modo per rafforzare la cooperazione, sono infatti sempre di più le aziende che decidono di promuovere questo genere di attività per accrescere il team building dei loro dipendenti.
L’attività di orienteering viene proposta in moltissimi campi estivi avventura.
A chi è adatto l’orienteering?
L’orienteering è uno sport adatto a tutti, ma soprattutto ai bambini e ragazzi di ogni fascia di età. Questo perché oltre all’impegno motorio ha un forte valore educativo e cognitivo.
La corsa e il coordinamento motorio sono solo una piccola parte per riuscire in questo sport, serve anche imparare ad interpretare la cartina, leggere la bussola, trovare il percorso più breve e ancora imparare le regole e gli strumenti per muoversi e vivere nella natura con rispetto.

Per tutte queste ragioni l’attività di orienteering viene spesso scelta dalle scuole e da tantissimi summer camp come sport da far praticare ai propri studenti.
I ragazzi che hanno la possibilità di praticare questo sport trovano anche l’occasione per crescere caratterialmente, per superare i propri limiti e per prendere fiducia in loro stessi: alla base dell’orienteering c’è infatti la capacità di valutare tutte le possibilità e di prendere decisioni veloci, che si rivelano poi essenziali per la riuscita in questo sport.
Che abilità si sviluppano praticando l’orienteering?
Quando si pratica l’orienteering si sviluppano diverse capacità tra cui:
- Capacità di osservazione: il primo beneficio dell’orienteering è senza dubbio quello di sviluppare la capacità di osservazione. Per riuscire in questo sport si deve infatti imparare a leggere la mappa che ci viene fornita e a guardarci intorno individuando i possibili percorsi per riuscire a raggiungere le varie lanterne.
- Percezione dello spazio: questo primo beneficio ci porta direttamente al secondo, ossia la percezione dello spazio circostante. Una volta letta e interpretata la mappa si deve anche imparare a “sentire” lo spazio intorno, comprenderlo e utilizzarlo come strumento.
- Capacità di concentrazione: per riuscire nell’orienteering c’è un’altra capacità che va sviluppata, ossia la propria capacità di concentrazione. L’unico modo infatti per raggiungere l’obiettivo è essere presenti al 100%.
- Capacità di mnemoniche: altro punto fondamentale dell’orienteering è senza dubbio la memoria. Per orientarsi nella natura e ricordare i dettagli della mappa, oltre alla concentrazione, si sviluppa anche molto la memoria.
- Rispetto per la natura e per il mondo circostante: durante l’orienteering viene insegnato ai bambini e ai ragazzi il rispetto per la natura e per il mondo circostante. Ci si deve imparare a muovere nello spazio circostante come ospiti e a convivere con la bellezza naturale senza pregiudizi e con il massimo dell’attenzione.
- Capacità di cooperazione: quando l’orienteering diventa sport di gruppo si impara anche a cooperare al meglio con il gruppo, a prendersi i propri spazi e a rispettare quelli degli altri.
Regole dell’orienteering
Come ogni sport, così anche l’orienteering ha delle regole ben precise. Prima di iniziare viene fornito ad ogni concorrente una mappa topografica ben dettagliata in cui non solo è raffigurato in modo dettagliato il territorio circostante, ma dove sono anche indicati i vari luoghi in cui avviene il controllo, chiamate lanterne.

Ogni concorrente deve trovare la via più breve, ma anche meno complessa per raggiungere le lanterne. La difficoltà di questo sport è proprio quella di muoversi nello spazio, di orientarsi e di prendere in fretta una decisione che dovrebbe farci raggiungere il punto di controllo nel minor tempo possibile. Ovviamente oltre allo sforzo cognitivo c’è anche un grande sforzo motorio che determina una grande fatica.
Curiosità sull’orienteering
L’orienteering è uno sport che si sta diffondendo abbastanza velocemente e ci sono diverse curiosità che lo riguardano. Ad esempio ci sono diverse tipologie di orienteering che si distinguono per diversi dettagli: principalmente per il modo in cui il praticante si sposta, per la progettazione della pista ( città, parco, bosco) per la lunghezza del percorso e per il momento della giornata in cui ha luogo la gara, di giorno o di notte. La tipologia di orienteering più diffusa è quella in cui ci si sposta di corsa.
Pensi di aver capito qualcosa di più dell’Orienteering? I tuoi figli l’hanno mai provato o vorresti che lo provassero? Raccontaci la tua esperienza lasciando un commento qui sotto!