Perché dovrei mandare mio figlio a un centro estivo? Ecco 8 buone ragioni (e non solo) per farlo!
Le vacanze estive, tanto agognate dai ragazzi che le sognano praticamente da un anno all’altro, sono invece spesso fonte di una nuova preoccupazione da parte dei genitori, che al contrario non hanno tre mesi di ferie e devono pensare a come affrontare questo periodo, destreggiandosi tra permessi, nonni e babysitter, oppure organizzando le giornate passate a casa da soli per i più grandi.
Per ovviare a questi problemi, una buona soluzione potrebbe essere quella di mandare i propri figli, anche solo per qualche settimana, in un centro estivo.
Come educatrice, mi sono rapportata spesso in questi anni con genitori che hanno dovuto valutare se mandare o meno i propri figli ai campi estivi, e nonostante i loro dubbi iniziali, devo ammettere che le valutazioni a posteriori sono sempre state assolutamente positive.
Ecco dunque gli 8 buoni motivi che a mio parere dovreste considerare per togliervi ogni dubbio in merito all’iscrizione di vostro figlio ad un centro estivo:
1) Sviluppare il proprio livello di socializzazione e conoscere nuovi amici
Quello della socializzazione è a mio parere il primo fattore da considerare nel prendere la vostra decisione: ai campi estivi è molto più semplice stringere nuove amicizie, complici la maggiore spensieratezza e la libertà da obblighi scolastici
Altro elemento da non sottovalutare è che qui, al contrario delle classi a scuola, si entra maggiormente a contatto con bambini e ragazzi di età diverse, dal momento che le suddivisioni in fasce sono più ampie rispetto al proprio anno di nascita.
Allo stesso modo, il campo estivo può essere un buon modo anche per rinforzare le amicizie già esistenti, visto che vostro figlio/a potrebbe chiedervi di prendervi parte insieme ad un amico per lui speciale.
2) Raggiungere un grado maggiore di autonomia
Si sa, staccarsi dai propri figli può essere sempre difficoltoso, indipendentemente dall’età che essi abbiano, ma il campo estivo può essere il banco di prova giusto per affrontare questa prima esperienza, considerando anche che, lontani da casa per un breve periodo, i vostri ragazzi si ingegneranno in qualche modo a doversela cavare “da soli”, raggiungendo così un maggiore grado di autonomia e autosufficienza.
In questo caso ho voluto usare appositamente le virgolette per sottolineare il fatto che i ragazzi non sono mai lasciati a loro stessi, ma sono sempre all’interno di un ambiente protetto gestito da educatori, e quindi il distacco è graduale.
3) Stare (finalmente) all’aria aperta e fare attività fisica
Dopo un anno trascorso sui banchi di scuola, è arrivato finalmente il momento di sgranchirsi le gambe e trascorrere più tempo all’aria aperta, e in questo i campi estivi sono sicuramente l’ideale, in quanto cercano sempre di favorire il contatto con la natura, magari con gite a parchi o fattorie didattiche.
Anche l’attività fisica viene di certo incoraggiata, soprattutto con l’organizzazione di giochi o sport di gruppo, per favorire lo spirito di squadra ed educare ad un senso di antagonismo positivo. Non è poi escluso che, approcciandosi con più iniziative, i vostri ragazzi possano porre le basi per un nuovo sport, magari da portare avanti anche nel corso dell’anno scolastico successivo.
4) Scoprire la manualità
Allo stesso livello di sport ed attività all’aria aperta, in molti campi estivi non viene sottovalutata neppure la creatività, dando spazio a laboratori che favoriscono la possibilità di creare oggetti con le proprie mani. L’utilizzo dei materiali potrà essere il più vario possibile, e solitamente le attività
vengono decise a priori dagli educatori, ma non è detto che, se c’è la possibilità, queste non possano essere modificate in parte in base alle esigenze o preferenze manifestate dai ragazzi.
Allenare la propria manualità è comunque un fattore importante che spesso, durante il corso dell’anno scolastico, non si ha la possibilità ed il tempo di approfondire, ma grazie al quale i ragazzi possono esprimere i propri talenti artistici o magari addirittura scoprirne di nuovi.
5) Staccare da cellulari e social network
È innegabile, uno dei problemi più sentiti quando si parla di giovani o adolescenti è la questione cellulari e social network, dei quali, nella maggior parte dei casi, si abusa in termini di tempo facendoli diventare una vera e propria dipendenza.
Non vi sto dicendo che mandare vostro figlio ad un campo estivo sia la soluzione immediata per questa problematica, o che non avrà la possibilità di chiamarvi ogni volta che vorrà, ma sicuramente sarà molto preso dalle attività che vengono organizzate giornalmente, e che si basano sul rapporto diretto fra i partecipanti e non sull’interazione virtuale, che verrà almeno al momento messa da parte.
Le giornate saranno scandite da ritmi abbastanza serrati, tanto che vostro figlio potrebbe “disintossicarsi” per un periodo di tempo da tutto quello che gravita intorno ad Internet, cosa che non farebbe se venisse lasciato a casa da solo.
6) Possibilità di fare nuove esperienze
La maggior parte dei ragazzi segue durante l’anno una routine perlopiù consolidata: scuola, compiti, magari uno sport un paio di volte alla settimana, qualche uscita con i genitori o gli amici nel weekend.
La possibilità di fare nuove esperienze in questo periodo è alquanto limitata, e quasi tutte le energie a disposizione vengono dedicate ad azioni quasi sempre ripetitive.
Ai campi estivi, complici anche le giornate più lunghe ed i ritmi meno frenetici, l’opportunità di mettersi alla prova con attività nuove e stimolanti è sicuramente maggiore, e si ha la possibilità di provarne anche di diverse e di concentrarsi poi su quella che si ritiene più appagante.
7) Superare la timidezza
La questione della timidezza è sicuramente uno dei fattori che preoccupano maggiormente le madri (molto più dei padri), e che potrebbe influire negativamente sulla decisione di propendere per un centro estivo: “Mio figlio riuscirà ad integrarsi? Non sentirà troppo la mancanza di casa? E se venisse isolato dagli altri ragazzi?”.
Queste sono le domande più frequenti e, sicuramente, legittime per un genitore: stare fuori casa per un periodo di tempo, anche se breve, può essere destabilizzante per entrambe le parti.
Il mio consiglio, se desiderate che vostro figlio faccia l’esperienza del campo estivo (o ne avete la necessità) ma pensate che la sua timidezza possa influire negativamente sull’esperienza, è quella di trovare un amico con il quale la possa condividere: con un compagno di fiducia al suo fianco, vostro figlio si sentirà senza dubbio molto più forte e sicuro, e molto probabilmente sarà triste quando questa nuova avventura giungerà al termine!
8) Avere più tempo a disposizione
Da piccoli non ce ne rendiamo conto, ma è il tempo la risorsa più importante che abbiamo a disposizione, e come tale non va sprecata. Se volete far vivere ai vostri figli un’esperienza di questo tipo, è l’estate il momento ideale, l’unico periodo dell’anno in cui la vita sembra andare in stand by per 3 mesi: si riscoprono ritmi più lenti e si recuperano le energie spese durante l’anno.
Assecondando questi cambiamenti, anche i vostri figli in estate saranno più predisposti a sperimentare esperienze nuove, liberi dalle scadenze rigide che la scuola inevitabilmente impone. E se lo sono loro, anche voi lo sarete di conseguenza…
Questi sono gli 8 buoni motivi che a mio parere dovreste considerare per decidere di mandare vostro figlio/a ad un centro estivo, cosa ne pensate?
Vi ritrovate in quello che ho scritto o ne avreste altri da aggiungere?